Streetlights
Pubblicato da saiuz in Comunicati stampa · 28 Giugno 2021
SERENA
Streetlights
Una ricerca sonora che diventa ricerca di sé stessi, oscillante fra ciò che si desidera e il coraggio di volersi bene
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Comunicato stampa e foto
“But you will never know, how it feels to be like one of those big
bright supermarket’s window at night: empty inside, but shiny out front”
- “Ma tu non saprai mai come ci si sente ad essere come le vetrine dei
supermarket la notte, scintillanti sul davanti, ma vuote e buie
dentro”.
Un amore tossico, un desiderio impossibile da realizzare e un
groviglio di emozioni che ti tiene legato, senza concederti la persona
amata nè darti la chance di volerti abbastanza bene da slegarti da
quegli stessi lacci emotivi ed essere libera.
«Per un anno e mezzo sono stata follemente innamorata di qualcuno
non disponibile. Era nel mio gruppo di amici quindi era inevitabile
vederlo ogni giorno o ogni volta che si usciva. Molte notti sono tornata
a casa da una festa da sola, piangendo per strada, sotto la luce dei
lampioni, desiderando che fosse successo qualcosa tra di noi. Avevo così
poco amore per me stessa che pensavo di meritare l'amore di qualcuno
così annoiato della sua stessa relazione che voleva solo attenzioni da
parte mia». Serena
Il video di Streetlights rappresenta un viaggio di ritorno verso
casa, dopo una notte fuori in un bar o ad una festa qualsiasi, in un
quartiere qualsiasi della metropoli londinese. La colour palette ed il
wide angle nella videocamera esaltano quell’atmosfera “offuscata e
sognatrice” di quando si rientra la notte tardi, un po’ stanchi ed un
po’ alticci. La stazione della metro, le vetrine illuminate dei
supermercati chiusi, le botteghe nell’angolo, i bus notturni, quel pezzo
di parco da attraversare prima di casa, tutti quegli elementi
famililiari di un tragitto che sappiamo a memoria, ma con un’unica
differenza: è il momento di smettere di essere succube degli eventi
della serata e prendere in mano le redini della propria vita. Basta
cercare conforto in qualcuno che non sarà mai capace di darcelo, è ora
di lasciare la festa, saltare sul treno e tornare a casa da quella
persona che sarà sempre li ad aspettarci, quella di cui dobbiamo
prenderci cura: noi stessi.
Il brano è contenuto nell’Ep “Welcome to Wasteland” con quattro tracce in cui "Waste-Land”, è il mondo di opportunità perse in “Streetlights”,
quel territorio in cui ci si maledice tornando a casa la sera,
riversando lacrime su lacrime sul perché quella serata appena trascorsa
non sia andata come immaginavamo.
"Waste-Land" è il pianeta inquinato in cui viviamo, con gli
oceani coperti per metà dai nostri rifiuti come denunciato nella prima
traccia “Wild Lavender”.
“Ophelia” è la rappresentazione della depressione, quando l'unica
cosa che si può fare è sperare di essere portati via dalla tempesta di
vento, volare alto nel cielo e non tornare mai più
“Mind the Gap” è nei fatti l’introduzione di Streetlights. Nata
durante le performance live come momento di gioco e sperimentazione con i
suoni campionati della metro di Londra è rimasta come traccia a parte
nell’Ep, un sorta di intervallo strumentale prima del gran finale.
«Per molto tempo sentivo di aver scritto questo gruppo di brani
inevitabilmente legati tra loro, ma non sapevo come sintetizzare questo
rapporto. Poi un giorno capii, quelle canzoni così diverse tra loro,
avevano come filo conduttore la sperimentazione e la ricerca, di un
suono ma anche di se stessi. Sono il dolore, la gioia, l’avventura, la
paura di avere vent’anni e seguire i propri sogni mentre si cerca di
diventare la persona che si è sempre voluto essere». Serena